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L'Alta Via del Sale

Nel cuore delle Alpi Liguri, lungo il crinale che separa la pianura dal mare, si sviluppa uno dei tracciati della «Via del Sale», così chiamata per il prezioso minerale trasportato per secoli a dorso di mulo attraverso questi monti. Perché «Via del Sale»? Va ricordato che il sale, elemento base dell’alimentazione umana e animale, è stato nei secoli più prezioso dell’oro, tanto che le piste del sale hanno costituito le grandi strade commerciali dell’antichità, in Europa come in Asia e in Africa.
Anche a Limone Piemonte il commercio di questa materia prima ha assunto grande importanza per via della posizione geografica del Piemonte, circondato per una metà dalle Alpi e senza alcuno sbocco verso il mare dall’altra. La Liguria, un tempo Repubblica di Genova, era sempre in contrasto con Casa Savoia, ragion per cui i traffici provenienti da Torino e Cuneo facevano generalmente sosta a Limone dove avveniva il cambio delle bestie da soma e da traino e dei relativi conducenti, per poi proseguire verso il Colle di Tenda, che fin dall’antichità ha rappresentato una delle poche via di collegamento tra la pianura e il mare. Le carovane proseguivano poi verso il Colle della Boaria e, attraverso la regione delle Carsene e il Colle dei Signori, proseguivano in direzione di Monesi e del successivo Passo di Tanarello.
Tale caratteristico percorso mulattiero, pur superando quote assai elevate, si manteneva abbastanza in piano, senza presentare fastidiosi saliscendi ed era conosciuta nel periodo ducale dei Savoia anche come
«Via Marenga» (cioè che portava al mare). Già citata in due documenti dell’anno 1207, la Via Marenga ha quindi almeno 800 anni e può considerarsi una delle più antiche vie del sale. Il nome stesso di Colle delle Selle Vecchie è probabilmente la deformazione dal francese di Col des Sels Vieils (colle dei vecchi sali) oppure Col des Sels, le vieil (il vecchio colle dei sali).
Dalla strada si diramavano numerose vie secondarie, sentieri e scorciatoie, che servivano a deviare i carichi di sale verso le varie destinazioni. La stessa strada era percorsa da numerosi contrabbandieri, povera gente che cercava di trarre qualche guadagno per il sostentamento della famiglia commerciando clandestinamente
la preziosa materia prima. Le gole, i crocevia, gli anfratti, che si trovano numerosi lungo tutto il percorso, erano propizi ai numerosi agguati dei briganti che depredavano del carico i mulattieri: sul Colle dei Signori, dietro l’attuale Rifugio Don Barbera, vi sono ben sette grotte, fra cui la Abisso Saracco e l’Abisso Volante che, con il loro rispettivi 507 e 342 metri di profondità, offrivano un sicuro riparo ai briganti.
Prima dell’ultima grande guerra era particolare dovere degli alpini del I Reggimento mantenere nelle migliori condizioni di viabilità la mulattiera, specialmente lungo il tratto Colle della Boaria-Passo di Tanarello.
Il compito fu svolto con tanta dovizia che ancora oggi il tracciato può essere percorso da fuoristrada solidi e non molto ingombranti.
Gli itinerari proposti in questa pubblicazione consentiranno quindi di seguire una pista che si snoda in quota, circondati da uno scenario fra i più spettacolari e selvaggi delle nostre Alpi, sull’antica «Via del Sale» tra i fischi delle marmotte e il cozzare delle corna degli stambecchi in amore.